martedì 18 giugno 2013

I Mutamenti di Granarolo




Nel lungo dipanarsi dei misteri di Mutamenti non poteva mancare un piccolo omaggio ai luoghi della mia infanzia.

Granarolo su tutti.

Tanti ricordi. Alcuni belli altri brutti, ma li salvo tutti, ormai sono parte di me e dei miei mutamenti...

Ecco cosa scrive Andrea (il protagonista di Mutamenti) sul suo diario: 
 
*  *  *
 
A volte ritorno nei luoghi della mia infanzia.
Granarolo, isola verde fieramente arroccata alle spalle della città. Col tempo inglobata e violentata. Granarolo è anche la funicolare a cremagliera, un tempo rapido collegamento con il mare, oggi perennemente in panne. Senza contare il campetto da calcio, la mia scuola, il capolinea del “trentotto”, perennemente deserto…
E poi ancora più su, seguendo stradine strappate a suon di picca e pala al monte e alle sterpaglie, fino ai Forti e la cinta muraria ottocentesca. Opere ciclopiche di napoleonica concezione.



Siamo al Righi. Da qui puoi abbracciare tutta Genova con uno sguardo. Qui, in un sol colpo, puoi apprezzare quanto sia blu il mare, quando sia bella Genova e quanto siano inaspettatamente verdi le sue spalle. Luogo ideale per scampagnate, footing, andar per funghi e castagne e, con il favor delle tenebre, di fugaci e torridi incontri tra giovani amanti, in cerca d’intima intimità lontano dagli sguardi apprensivi di mamma e papà, ma non da quelli del guardone di turno…

Anche questa è Genova...


(to be continued)
Avviso per i Blognauti:
Questo brano tratto dal diario che il protagonista (Andrea) inizia a scrivere nella Terza Parte di Mutamenti. E' solo un piccolo estratto, scelto in modo da rivelare poco o nulla a chi (sfortunello) non ha ancora avuto l'onore di leggere il magnificentissimo libro di "memedesimoFabioGhionipropriomestesso"...


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