I Centurioni
A uno a uno li avvicinò toccando con il dito indice la fronte di
ciascuno. Come un moderno rabbino impresse i simboli della vita sulla fronte di
metallici Golem, pronti a obbedire a ogni suo ordine. Come un evoluto
negromante richiamò legioni demoniache a possederli per servirsene a piacimento
attuando imperscrutabili piani di potere e conquista. Li vide avvampare in un lampo
di metallica luce, quasi quel semplice tocco fosse stato sufficiente a
infondere loro un alito, un battito di vita.
Divenuti adulti senza ricordi, i terribili automi
attendevano. La pelle di lucido acciaio cromato, con ossa tubolari intagliate
nel titanio, immerse in tessuti fatti di metallo e carne. Un odore acuto di
putrefazione e ozono si diffuse nell’aria. C’era il silenzio dei cimiteri.
Battezzati, ma senza nome, e con in prestito dall’umanità ogni cosa, meno
l’umanità, gli automi fissavano senza occhi, in una morte che non era nemmeno
morte, perché non c’era mai stata una vita. Si udì una vibrazione diffondersi
nell’aria, come uno stridore di valvole che si schiodavano sibilando. Poi un
orologio mettersi in moto, un debole e lento tic-tac, al quale si aggiunse il
ticchettio di un altro orologio e poi di un altro e di un altro ancora, finché
la stanza tutta non assomigliò a una sola immensa bottega d’orologiaio,
mormorante e pulsante. Sulla loro fronte un simbolo antico risplendeva: sei
righe inconfondibili. Cinque interrotte un’intera.
Erano
pronti.
In attesa.
Indissolubili.
Indistruttibili.
Se invece hai già letto Mutamenti e vuoi scoprire qualcosa di più sui Centurioni, allora guarda l'immagine qua sotto... è tratta dal film "THX 1138 - L'uomo che fuggì dal futuro".
I polizziotti robotici che vede nella foto sono stati primaria fonte ispirativa per i Centurioni di Mutamenti, ma non solo.... ricordate Galactica? La serie TV degli anni 80 e i mitici Cyloni?
Senza considerare Terminator, i Segugi di Ray Bradbury in Fahrenheit 451 e....
Mutate gente, mutate...
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