In questi primi giorni d'agosto ho avuto la prova inconfutabile e definitiva che il caso, il fato, le coincidenze, il destino, il culo, la sfiga,
vabbè sì, insomma, chiamatelo un po' come volete, tanto ci siamo capiti, no?
dov'ero rimasto?
ah sì, parlavamo del caso...
ecco, dicevo che sono stato testimone di un Avvenimento che ha dell'incredibile, del trascendete.... e che mi permette, con certezza assoluta, di affermare (facciamo URLARE) che:
IL CASO NON ESISTE!!!
Ecco, l'ho detto/scritto...
Intercetto subito alle vostre obiezioni...
No. Non sono impazzito!
Si lo so... con la statistica possiamo spiegare tutto...
Possiamo dare un valore al verificarsi di uno o più eventi, questo è vero, ma credetemi è soltanto uno dei tanti inganni che la parte razionale del nostro cervello crea per spiegare l'inspiegabile. Un artificio per dare un senso a ciò che ci accade e che, per tempistiche o modalità, ci appare strano, impossibile, incongruo... un po' come deve essere accaduto agli uomini primitivi quando per giustificare il fulmine, il tuono il fuoco o la notte, iniziarono a creare il mito degli Dei...
In fondo non era forse Einstein che disse: "Dio non gioca a dadi"? Vedete, sono in buona compagnia...
Ora non sto dicendo che il destino di tutti noi sia già scritto, tutt'altro... sto semplicemente dicendo che ciò che viviamo quotidianamente non è frutto del caso... ogni istante, ogni incontro, ogni avvenimento non è mai casuale... magari lì per lì non siamo in grado di comprenderne la portata... ma provate a pensarci, tornate indietro con la memoria... sono sicuro che ciascuno di voi ha già provato questa sensazione: magari avete avvertito solo una piccola vibrazione, un pizzicore, un attrazione, un prurito... oppure troppo presi e affaccendati a rincorre un tram, un treno o a evitare gli stress quotidiani non vi siete accorti di nulla... ma, credetemi, prima o poi capirete l'importanza di ogni determinato Avvenimento... fosse anche un semaforo che non scatta o la visita a una grotta...
A me è successo qualche giorno fa...
Ecco.
Adesso devo terminare qua il mio post... stanno arrivando dei tizi vestiti di bianco...
Sono gentili. Insistono per mettermi una camicia tutta bianca che sa di pulito candore... è strana però... si abbottona dietro... bah, la moda...
Vabbè... ora vi devo proprio lasciare.
Sono stato troppo serio e, temo, assolutamente criptico e incomprensibile...
Vi lascio con un piccolo omaggio, un estratto di Mutamenti che forse potrà illuminarvi sull'argomento più delle mie odierne sconclusionate parole, oppure aggiungere nuovi e profondi dubbi sull'argomento... chi lo sa?
Il pezzo riguarda proprio il tentativo di Andrea e Chiara (NerA) di spiegare ciò che accaduto e ciò che sta loro accadendo...
* * *
- E se tutto ciò fosse spiegabile con la teoria della Sincronicità!
-
-
Cioè? - chiede colta di sorpresa.
- È
un principio basilare della cultura orientale. Vedi, noi occidentali siamo sempre portati a ragionare
secondo il principio di causa-effetto: l’evento A è causa di B e produce
un effetto in B e in altri elementi a
esso collegati. -
-
Certo, tutto il pensiero filosofico occidentale è permeato da questo principio.
È alla base del determinismo con cui siamo abituati a rappresentarci il modo e
gli avvenimenti che lo compongono. - completa lei con trasporto insospettabile.
-
Gli antichi cinesi non la pensavano così. Secondo loro ogni evento che accade
nell’universo è legato agli altri da un legame di sincronicità appunto.
L’evento A non necessariamente sarà
causa di B ma A e B sono legati fra
loro perché parte del ciclo di mutamento continuo. Se, secondo il modello di
causa ed effetto C nasce da B, che a sua volta nasce da A ed esisteva prima di B, C
e D, la visione sincronicistica dice
che A, B, C e D possono comparire tutti insieme nel
medesimo luogo. Tutti gli eventi sono il prodotto di una medesima situazione
momentanea… - mi sono un po’ ingarbugliato.
-
Sì, va beh, ma questo implica cosa? A parte far peggiorare il mio mal di testa
intendo, eh? -
La adoro. Trattengo il respiro per un attimo e riprovo a farle capire il concetto.
-
In parole povere, se hanno ragione i cinesi, è inutile ragionare secondo
consecuzioni logiche tipo causa-effetto, ma dovremmo considerare ciò che ci è
accaduto come qualcosa di più grande, qualcosa di cui siamo divenuti partecipi,
ma senza che ci sia un diretto collegamento o causa. -
Mi
aspetto qualche replica acida, invece se ne esce con una domanda da un milione
di dollari: “Quindi? Quanto dovremo rimanere ancora qua?”.
Cazzo! Adesso la strozzo...
* * *
(to be continued)
Avviso per i Blognauti:
Questo brano è tratto da Mutamenti. Un piccolo estratto scelto in modo da rivelare poco o nulla a chi (sfortunello) non ha ancora avuto l'onore di leggere il magnificentissimo libro di "memedesimoFabioGhionipropriomestesso"...
NOTA A MARGINE SU "IL CASO NON ESISTE"
Proprio al momento di cliccare su "PUBBLICA" ho scoperto che la pagina di google oggi è dedicata a Erwin Schrödinger e il suo celebre esperimento col gatto... chi ha letto Mutamenti, sa perché è importante...
Direi, quasi una prova del nove...